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Cura, fiducia, benessere: Edéos e il teatro

Edéos in greco significa “dolcemente”, Edéos Odontoatria di Bologna è il main sponsor 2024/2025 del TaG.
Edéos è uno spazio di prevenzione e cura odontoiatrica all’avanguardia, uno studio che ha l’obiettivo di trasmettere fiducia, sicurezza e serenità.
In breve: contribuire al benessere.
Già da queste premesse ci pare che siano molti punti di contatto con il nostro TaG: cura, fiducia, benessere.
Tutti elementi che dovrebbero appartenere anche a chi si occupa di Teatro e di Cultura.
Abbiamo intervistato il dottor Enrico Calanchini, socio fondatore di Edéos.
Diplomato al Liceo Classico Galvani di Bologna, laureato alla Statale di Milano, odontoiatra che esercita da 30 anni, ed una fila interminabile di corsi e master.

Ciao Enrico e grazie del tuo tempo e del tuo sostegno.
Che rapporto hai con l’Arte in generale?
L’Arte, in tutte le sue forme, rappresenta secondo me la forma di espressione più libera che ci sia.
Mi incuriosisce e mi attira.

Il tuo lavoro è sicuramente sanitario ma anche artistico: restituire sorrisi con la cura ma anche con una grandissima considerazione estetica.
Trovi ci siano similitudini tra il tuo lavoro e il lavoro di chi sale su un palcoscenico?
Tutti noi, quotidianamente, siamo su un palcoscenico: interpretiamo un copione nella vita e nel lavoro.
Nel mio caso, nel caso di un operatore sanitario, se il copione è ben scritto, messo in scena con cura e interpretato bene aiuta a empatizzare.
E l’empatia è il primo passo per la cura.
E, se voglio farlo con il mio stile, devo anche trarre ispirazione dagli altri.
Ogni tassello di questo mosaico è importante.

Cosa cerchi quando vai a Teatro?
Quando mi siedo in una platea teatrale cerco stimoli, immagini e parole che mi facciano pensare e anche cambiare.
Insomma tutto ciò che serve per crescere.
Senza dimenticare che mi piace essere sorpreso.

E quali le sensazioni che hai ricevuto mettendo al centro di alcune tue serate il TaG?
Questa risposta è molto semplice, immediata: al TaG ho ricevuto il frutto di un lavoro appassionato e sincero.
E per questo dico “grazie”.

Il bellissimo slogan di Edéos è “Liberiamo il sorriso”.
Il mio pensiero è andato alla frase del poeta premio Nobel Josif Brodskij che diceva che “l’estetica è la madre dell’etica”.
Quali sono i sorrisi che la società odierna spegne? E quali quelli che invece libera?
Questa domanda è la più difficile per il momento.
Ciò che spegne i sorrisi, al di là delle singole difficoltà, è la mediocre uniformazione e l’apparente – sempre più costante – appiattimento del pensiero.
I sorrisi si spengono quando c’è poca ricerca per la “bellezza” individuale ed invece molta adesione per quella dei cliché che spengono qualsiasi originalità.
Ciò che può liberare sorrisi è invece la voglia di alcune persone (sono tante ma poco visibili) che hanno voglia di coinvolgere altre persone per star bene assieme, per condividere emozioni ed essere parte di un bel gruppo.
E i bei gruppi possono essere di ispirazione agli altri.

Gino Strada era un medico.
Anche lui si occupava di traumi e ricostruzioni.
Disse: “La guerra non si abolisce con i trattati, ma si abolisce stimolando la riflessione e la cultura di tutti. Passare il tempo a costruire arsenali anziché diffondere cultura è letale per la nostra specie. La guerra va combattuta leggendo libri, andando a teatro, vedendo arte, e farlo attraverso i nostri figli, i nostri nipoti, i nostri amici. Questo è l’unico strumento valido contro tutte le guerre: la cultura. Tutto il resto non funziona e non ha mai funzionato”.
Cosa ne pensi?
C’è veramente ben poco da aggiungere.
Gino Strada è stato un esempio, come medico e come persona, perché ha definito un punto di arrivo, non sempre raggiungibile ma che rappresenta una grande ispirazione.
La Sanità e la Cultura sono elementi importantissimi nella vita di ciascuno di noi.

Se domani diventassi Ministro della Sanità, quali sono le prime cose che metteresti in programma?
E quali se domani diventassi Ministro della Cultura?
Chiudiamo con un sorriso: se diventassi Ministro mi “farebbero fuori” dopo pochi minuti.

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